domenica 15 marzo 2015

Noel Gallagher live a Milano: pubblico in estasi, bandiere UK ed elleniche, tra la folla anche Marco Mengoni e Omar Pedrini

 

  

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Partiamo da un commento. È di un fan svedese di Noel Gallagher, presente a Milano ieri sera.

"Miglior pubblico di sempre. Per la prima volta Noel lascia cantare il ritornello di Everybody's on the Run?! Incredibile. Se non è stato il miglior concerto del tour visto finora, almeno è il migliore di quelli degli High Flying Birds cui ho assistito io. Di gran lunga. E quel pubblico ... conosceva letteralmente TUTTE le parole di ogni canzone. DI OGNI CANZONE. Noel era in splendida forma e gli è piaciuto da morire. Non l’ho mai visto sorridere tante volte quanto ha sorriso ieri sera. Russell era scioccato tra un pezzo e l’altro. Sono strabiliato. Grazie, Italia! 5 stelle su 5".

Basterebbero queste righe  per catturare al meglio l'atmosfera che si respirava ieri sera al Fabrique di Milano durante il concerto dei Noel Gallagher's High Flying Birds. Tra il pubblico era presente anche Sara MacDonald, moglie di Noel, cui il cantante ha dedicato You Know We Can't Go Back.

Dai commenti che si leggono, i fan stranieri accorsi al Fabrique sono rimasti ancora una volta impressionati dalla straordinaria partecipazione degli appassionati italiani durante le canzoni, cantate tutte a squarciagola. Un affetto, quello dei fan del Bel Paese, che Noel ha avvertito già in tarda mattinata, quando erano già comparse su Instagram e Facebook foto di alcuni fortunati fan che si sono riuniti presso l'hotel dove Noel alloggiava per strappare un autografo.

Il musicista li ha raggiunti e ha pazientemente apposto la propria firma su dischi, magliette e vinili. La scena si è ripetuta alla fine del concerto. Noel è rientrato in albergo verso mezzanotte e mezza e verso le due di notte, quando fuori dall'hotel erano rimasti in pochi stoici fan, è sceso per fumare una sigaretta, regalando altri autografi a chi ha avuto la costanza di aspettarlo.

Prima i Black River, gruppo spalla. Poi The Chief, che sale sul palco alle 21 in punto e apre le danze con Do the Damage. Sembra essersi lasciato alle spalle il raffreddore che aveva condizionato la sua esibizione a Parigi di giovedì e  canta bene. Non avrà il carisma del fratello Liam, ma infiamma il Fabrique senza doversi a tutti i costi schiodare dalla sua solita imperturbabile postura (piedi piantati a terra, sguardo basso, tanta grinta). Lascia che sia il pubblico a fare il concerto, sulle sing-along (Fade Away degli Oasis, In the Heat of the Moment, Lock All Doors) e anche su molte altre canzoni che altrove, in altre città europee, non sarebbero sing-along.

Noel tiene la lingua a freno, giusto per le prime canzoni. La serata si fa bluesy con The Death of You and Me, accompagnata da sax, tromba e trombone. Una You Know We Can’t Go Back dedicata alla moglie ed è già ora di sgolarsi su Champagne Supernova.

Dice rivolto ad un fan: "Compi gli anni? Quanti anni hai? Ventitré? Oh mio Dio. Che effetto fa? E poi scusa, come ti chiami? Vin-ce-nzo? Come cazzo fate a pronunciarlo?".

Tra il pubblico sventolano una Union Jack, una bandiera di San Giorgio e una bandiera greca del nostro amico di Patrasso Dimitris, già presente a Roma nel 2012 al concerto di Noel (il quale notò il drappo e si chiese cosa ci facesse in quel punto). Una ragazza prova a raccontarci di come lei e i suoi amici siano arrivati in aereo da Manchester, con il loro accento gentile e un imprecisato amore per l’Italia.

Bisogna approfittare della distrazione inglese e riguadagnare il bar, almeno per quella Don’t Look Back In Anger che arriva puntuale all’inizio dell’ultimo encore. In alto le birre e i telefonini. Si chiude con un’altra canzone degli Oasis, The Masterplan. Tra il pubblico si vedono Omar Pedrini e Marco Mengoni. 

Noel è ancora a Milano: sarà stasera a Che tempo che fa con Fabio Fazio. Canterà in playback Ballad of the Mighty I e scambierà qualche parola con il conduttore. Poi, probabilmente domattina, la partenza per Berlino, dove suonerà domani sera.

Noel: "Italiani, mi capite più di chiunque altro" - 8 ottobre 2012 - Leggi qui






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