sabato 17 agosto 2013

Noel Gallagher tra aneddoti e futuro degli Oasis: "Se tornerò con Liam? No, ma chissà ... solo se ne ho voglia. Quella volta che sgonfiammo il copertone a Bonehead ..."

Aneddoti su Bonehead, Maroon 5, Del Piero, Balotelli e futuro degli Oasis e curiosità su Morning Glory. "Oasis sembra il nome di una band reggae". "Gli italiani ai concerti sono belli, sono folli e piangono tanto".

È stata una chiacchierata di oltre due ore e venti minuti quella che Noel Gallagher ha fatto a Talksport nella serata di giovedì 15 agosto con Andy Goldstein e Jason Cundy. Si è parlato ovviamente di calcio, ma anche del futuro degli Oasis. Eccone un riassunto. AUDIO ALLA FINE DEL POST

"È stata una buona partita. Non so che giudizio darne visto che era un match pre-stagionale, ma è stata una fantastica apertura di stagione. Penso che la Scozia sia stata sorprendentemente brava", ha detto Noel del match amichevole Inghilterra-Scozia, terminato 3-2 per gli inglesi. "Sono un po' preoccupato da Joe Hart (colpevole sul primo gol della partita, quello dello scozzese Morrison, ndr). La sua ultima stagione non è stata la migliore e sembra stia continuando su quella china".

Il secondo gol della Scozia, che si era portata sul 2-1, è stato merito di Miller, che ha ingannato il difensore inglese Cahill. "Miller non avrebbe dovuto avere l'opportunità di tirare? Sì, è vero. Cahill doveva fare più attenzione. I grandi difensori sanno leggere le situazioni. Maldini, per esempio, l'avrebbe letta".

"Nella nostra nazionale gli undici titolari, se presi in forma, sono ottimi. Il problema dell'Inghilterra negli ultimi vent'anni, a quanto io ricordi, è che non sa far fronte agli infortuni e non ha mai saputo come fare quando ci sono uno o due giocatori fuori per infortunio. Gerrard, per l'età che ha, sta giocando piuttosto bene, ma è soggetto agli infortuni. Mi chiedo come faremo quando si farà male". 

"Cosa ne penso di Roy Hodgson? Non è un grandissimo allenatore, ma fa il suo dovere. Penso che Redknapp sarebbe l'ideale come CT in un torneo. Galvanizza i giocatori e tira fuori il meglio da loro, in quello è un po' come Mourinho, avremmo un 20% in più". 

"Credo che ce la faremo a qualificarci per i Mondiali 2014, ma attraverso i playoff. E poi tutto dipenderà dal tipo di gruppo in cui verremo sorteggiati. Poi quando affronteremo una delle grandi sei squadre, cinque ... Germania, Spagna, Olanda, Argentina, Brasile ... verremo eliminati. Penso che ai Mondiali abbiamo maggiori chance che agli Europei. Siamo anche stati sfortunati in queste fasi finali. Ricordate il gol regolare di Lampard non concesso contro la Germania?".

Poi un siparietto con il conduttore, tifoso del Manchester United, che ha detto: "Se mi chiedessero di far retrocedere il mio United per una stagione in seconda serie in cambio dell'Inghilterra vincitrice al Mondiale io accetterei". E Noel, ridendo: "Non penso che saresti l'unico ad accettarlo ... penso che lo accetterebbero il 99% degli ascoltatori. Puoi farlo succedere? In cambio di questo penso che lancerei anche uno dei miei bambini ... Ho visto la finale del Mondiale 2010 tra Spagna e Olanda e fino all'ultimo i ventidue in campo non hanno mai smesso di giocare al calcio. Prendete l'Italia che ha vinto il Mondiale 2006 per esempio. Quando in campo metti undici tedeschi o undici italiani accade qualcosa  e si galvanizzano e ce la fanno. A volte quando metti insieme undici inglesi non ...".

Un aneddoto divertente. "Era il 1998, eravamo nel sud della Francia a registrare un album, Standing on the Shoulder of Giants. Avevamo affittato una grande villa.
Bonehead ve lo ricordate, no? Il chitarrista. Venne da Manchester in auto con la sua Aston Martin nuova di zecca che aveva comprato con il primo assegno intascato per i diritti d'autore, guidò fin lì da casa sua.
Io e Ourkid (Liam, ndr) ovviamente non sappiamo guidare e facemmo: 'Che ha portato a fare la macchina qui nel sud della Francia?'. E lui fece: 'Oh, amici, mi sento come James Bond'.
Soggiornammo lì per tre mesi e ogni sera quando lui andava a dormire noi gli sgonfiavamo un copertone, sempre lo stesso. Ti svegliavi al mattino e gli facevi: 'Cos'ha il tuo copertone?'.
Lui lo portava in garage e noi la sera successiva rifacevamo l'operazione con lo stesso copertone ... Lui continuava a dire: 'Continuo a gonfiarlo e non c'è nulla che non vada'.
Arrivarono con un rimorchio per portare via la Aston Martin. La riportarono in Inghilterra e videro che non c'era niente che non andasse.
Ricordo che quando gli sgonfiavamo il copertone ridevo come un bambinetto. Eravamo solo invidiosi perché non sappiamo guidare. Glielo dicemmo, sì, certo. Fu quella la parte più divertente. Poco dopo Bonehead lasciò la band (ride, ndr)".

"Standing on the Shoulder of Giants ha canzoni lunghe? Sì, era il periodo in cui scrivevo canzoni lunghe. Lo ami? Alcuni testi sono belli, ma non fu un periodo fantastico". Poi Noel ha confermato che il titolo del disco si rifa a una citazione che trovò su una moneta da due sterline quando era in un pub. "Un'ispirazione eccezionalmente pigra", ha detto Noel. "Mi limitai a togliere la s da shoulders".

Sull'argomento più atteso, gli Oasis, Noel ha detto: "Piacerebbe anche a me sapere quando torneremo insieme. No, non succederà di sicuro. Aspetta un attimo, no di sicuro. Chissà cosa succederà fra 20 anni, ma fra 20 anni avrò quanti? 30 ... 40 ... 60 anni ... insomma, spero di essermi ritirato a quell'epoca". Poi ripete che non è una questione di soldi: "Per quale motivo lo farei? Se ne avessi voglia".

Giorni fa era circolata una voce sul web: "Sono già stati prenotati alcuni luoghi in cui si svolgerà il tour della reunion degli Oasis per il ventennale di Definitely Maybe, nel 2014". La notizia, rilanciata da alcuni siti e rimbalzata sui social network, è priva di fondamento, a quanto dice Noel: "Tutte cose false". Anche la storia della collaborazione con Damon Albarn, di cui aveva parlato il bassista dei Blur Alex James, è una cosa falsa. "Ho letto che ne ha parlato Alex James, ma la cosa mi suona nuova", ha detto Noel ridendo.

Farà un altro disco solista? "Ho tonnellate di canzoni rimaste fuori dal primo album. Di sicuro farò un altro disco, ma non ho voglia di tornare on the road, è quello il fatto. Io non andrei mica a vedere me stesso due volte in due anni ... non ci andrei. Non ho presenza scenica, non succede nulla sul palco ai miei concerti. L'ultima volta sono stato in tour quindici mesi. Non ho bisogno di fare tour così lunghi? Ho guadagnato una fortuna, anche se ovviamente non è la sola ragione per cui l'ho fatto. Verso la fine ho avuto la febbre ghiandolare ed è stato brutto perché finché sei l'uomo laterale la puoi camuffare, ma quando sei tu il frontman è dura. No, non so quando uscirà il nuovo album".

Noel è tornato sull'origine del titolo del secondo album degli Oasis, chiarendola definitivamente. "Hey, what's the story morning glory? Me lo disse una ragazza americana al telefono. Comunque non è un titolo grandioso. Beatles non è il nome più grandioso del mondo, è Rolling Stones il miglior nome per una band. Oasis non è particolarmente brutto, ma è come il nome di una band reggae ...".

Nel 1995 una band, i Mike Flowers Pops, fecero una bizzarra cover di Wonderwall (VIDEO QUI) che ebbe molto successo e arrivò al secondo posto  delle chart a Natale 1995.  Un deejay di BBC Radio 1 la presentò come l'originale che gli Oasis copiarono per tirare fuori la loro hit e molti ci cascarono, Liam compreso. "Era una versione cocktail lounge, tipo una parodia. Liam mi disse: 'Caro mio, cos'è questa storia? L'hai copiata?'. E io gli risposi: 'No, Liam. Sì, ne ho copiate parecchie, ma quella no ...' ", ha raccontato Noel. "Anche la nostra tribute band, i Nowaysis, arrivarono a Top of the Pops".

Un altro aneddoto. "Una volta eravamo in America e mi dissero che un nostro grande fan voleva salutarci. Venne questo tizio e mi disse: 'Sei stato la nostra ispirazione, ci hai fatto venire voglia di imbracciare la chitarra'. Gli chiesi: 'Sei in una band?'. E lui: 'Sono nei Maroon 5'. Dio mio, i Maroon 5 fanno cagare ... Eravamo in questo bar, poi saltammo su nella sua auto e andammo ad un party in questa enorme casa e mettemmo su I Am The Resurrection, ci eravamo portati appresso il lettore CD. La cantammo a gran voce mettendola a ripetizione. Ripensandoci eravamo i classici settentrionali chiassosi. Alle sei del mattino andai al bagno. Uscii e rividi lui, questo tizio dei Maroon 5. Gli feci: 'Sei ancora qui?'. E lui fece: 'È casa mia questa' ... E io: 'Oooh, bel posto'. Li rividi fare Don't Look Back in Anger dal vivo, la ammazzarono".

Noel ha espresso un desiderio: "Mi piacerebbe commentare una partita di calcio".

Domande e risposte sparse. "Qual è il miglior pubblico ai concerti? Gli italiani sono belli, sono folli e piangono tanto. I giapponesi sono belli. I giapponesi muovono le braccia in modo sincronizzato. Gli scozzesi e gli irlandesi sono grandiosi". L'ex Oasis aveva detto così anche dei sudcoreani ... "Il mio concerto preferito? Direi Maine Road, perché lì ci ero cresciuto".

"Se parlo ancora con Del Piero? Sì, gran tipo. Ricordo quando gli offrii di dargli 150.000 sterline a settimana di tasca mia per venire a giocare con il City. Era fan degli Oasis e venne a vederci ad un concerto. Mi regalò gli scarpini indossati quando vinse uno scudetto e segnò all'ultima partita di Serie A. Ci tenemmo in contatto. Indossiamo gli stessi vestiti, è un ragazzo eccezionale".

Su Balotelli. "Quando lo intervistai per la BBC gli chiesi 'Dov'è la tua maglietta con la scritta Why Always Me? Posso averla?'. 'Certo', mi rispose. Giorni dopo mi arrivò un pacco da parte del City con la maglietta. Non ci credevo. Se era possibile amare Mario di più, lo amavo di più. Poi misurai con l'iPad la distanza tra le lettere per assicurarmi che fosse quella originale e la distanza non era quella dell'originale. Il colpo di grazia arrivò quando notai che il punto interrogativo era una lettera G capovolta. Non era l'originale. Lo feci presente a un tizio che conosco che lavora per il City e lui andò personalmente dal responsabile dei completi. Gli disse che Mario mi aveva mandato una maglietta falsa, l'aveva visto che la ricreava. È un genio del male. Poi ci vedemmo nel sottopassaggio prima del match più importante della stagione 2011-2012 e mi chiese se volevo entrare negli spogliatoi prima di una partita così importante. Non parlammo più della maglietta, né io né lui. È un soggettone, ricordate quando girava a bordo di una Bentley mimetica?".

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ASCOLTA NOEL GALLAGHER A TALKSPORT - 15 AGOSTO 2013
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Il manoscritto con il testo di Live Forever che Noel ha regalato ai conduttori di Sports Bar. Andrà all'asta su eBay per beneficenza 

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