lunedì 24 giugno 2013

Liam Gallagher: "La merda succede nella vita. Bisogna essere positivi. Noel? Voleva fare il solista, è risaputo"

Siete sempre andati d’accordo con il produttore Dave Sitek con cui avete lavorato per il vostro BE?

«È diventato uno di noi. Gli abbiano detto “no” solo una volta. In un brano voleva che battessimo le mani, come dei fottuti matador. Era sciocco, non funzionava. E non l’abbiamo fatto. Abbiamo imposto solo una regola: incidere esclusivamente di giorno. Avremmo voluto registrare tutte e 22 le canzoni che avevamo. Lui ne voleva 12-15. Alla fine sono 18».

La copertina del disco (una donna sdraiata a seno nudo, ndr), non è un po’ sessista?

«No. È una bella immagine, evocativa, aperta alle interpretazioni. E poi i capezzoli ce li abbiamo tutti. Non siamo stati noi a volerli. Ci hanno sottoposto una cinquantina di foto e questa secondo noi incarna l’atmosfera del disco».

Alla fine di Flick Of The Finger c’è una voce che recita un discorso. Chi è?

«Quel pezzo di “spoken word” era nel registratore di Gem (Archer, ndr) da tempo e abbiamo pensato di usarlo. Il discorso è tratto dal libro di Tariq Ali Street Fighting Years: An Autobiography Of The Sixties ed è pronunciato dal doppiatore e attore Kayvan Novak».

Second Bite Of The Apple è una metafora? È la seconda vita dopo gli Oasis?

«Beh, diciamo che è piena di metafore. Questa può essere una. Ma il messaggio finale è: bisogna essere positivi».

Quella notte del 2009 a Parigi, quando tu e Noel avete litigato e vi siete separati, gli altri non sono intervenuti…

«Lascia perdere gli altri, non c’entrano niente. Era una cosa tra me e mio fratello. Shit happens, la merda succede! E ti dico una cosa, già durante i concerti precedenti Noel voleva lasciare. Voleva fare un album solista e sicuramente aveva già del materiale da parte».

È fastidioso che tutti vi chiedano di quel 28 agosto a Parigi?

«Sì. Ormai è storia. Mi immagino su un’ambulanza, dopo un terribile incidente, e il medico che mi deve salvare la vita prima mi chiede: ti sei pentito di quella fottuta notte a Parigi?».

È vero che hai litigato con gli Stone Roses?

«Cazzate che hanno scritto i giornali».

Il tour dei Beady Eye si svolgerà in location abbastanza piccole. Ti mancano gli stadi?

«Non sono piccole, sono state scelte per adattarsi al nostro sound».

Suonerete brani degli Oasis?

«Solo un paio. Più che altro faremo le canzoni del nuovo album».

Però alla cerimonia di chiusura delle Olimpiadi di Londra hai accettato di esibirti in Wonderwall…

«Certo, quella canzone doveva essere rappresentata. Non ci abbiamo guadagnato niente. Ma il “little fella” (leggi Noel, ndr) non ha voluto partecipare quindi ci sono andato io».

Recentemente hai notato qualche artista che ti piace?

Gem Archer a questo punto si intromette dice: «Sì, Noel Gallagher»… Ma Liam lo ignora e prosegue:
«C’è questa band di Liverpool, The Dirty Rivers. Sono bravi. Ascoltati il brano The Kid. E poi David Bowie ha sfornato un grande album. Questo è il modo di tornare. Senza cazzate».

Fonte: xl.repubblica.it


Vedi anche: Sfoglia le pagine dedicate ai Beady Eye su Repubblica XL e Rolling Stone Italia

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