sabato 2 aprile 2011

Intervista a Liam per l'Illinois Entertainer

Liam è stato intervistato dall'Illinois Entertainer, rivista statunitense. Ecco un riassunto delle dichiarazioni rese dal cantante. Emerge una discussione tra la band e Steve Lillywhite in sede di produzione di The Roller.

Su Noel

"Noel? No, non gli ho parlato. Non abbiamo niente da dirci"

Su Kill For a Dream

"No, non parla di Noel. È stata scritta prima di quell'episodio e credo che l'abbia scritta Andy. E sono sicuro che anche a lui sono capitate cose merdose, ma devi chiedere a lui. Quindi in realtà è stata scritta prima dello scioglimento e non ha nulla a che vedere con Noel".

Su come sta procedendo la Pretty Green

"Sta andando tutto bene, amico, ora ho tre negozi: uno a Carnaby Street, uno a Manchester, uno a Glasgow. E ne avremo uno a New York e uno in Giappone a breve. New York apre presto, tipo giugno o giù di lì".

Sul suo stile di vita

"Se vivo la vita mondana di Derek Zoolander, partecipando a show di moda o party? Non mi faccio coinvolgere in queste cose. Mi piace il music business e basta. Non mi faccio coinvolgere neanche in quello: faccio la cosa mia e ne esco fuori. Devi cominciare ad uscire con loro (snob del mondo della moda)? Manco per idea. Se esco con il fottuto capo della Sony? No, non lo faccio".

Su come si è arrivati a scegliere il nome

"Abbiamo provato un po' di nomi, ma tutti erano già stati scelti. Ma non so, bisogna pur chiamarsi in un modo e questo era il nome su cui tutti erano tipo in fermento. E significa essere consapevoli delle cose e non lasciare che le cose ti sfuggano di mano".

Sulla sua eventuale carriera solista

"Non avrei potuto fare un disco solista, non è nella mia natura. Non so neanche suonare uno strumento: non sono un tipotagliato per fare il solista, quindi non lo farei neanche se potessi. Ho bisogno di stare in una band, ho bisogno di un gruppo di gente attorno a me, sai cosa intendo? Mi piace stare in una band".

Su come si è reagito allo scioglimento della band

"Non ci siamo seduti a pensarci su. Avevamo solo in programma di prenderci un po' di tempo libero, perché venivamo da un tour di 13 mesi molto lungo. Poi abbiamo pensat: 'Ancora non appendiamo le chitarre, c'è troppo da fare!'. Quindi ci p voluta circa una settimana per andare in studio e cominciare a fare i demo e poi è cresciuto da solo. Ed è cresciuto ancora. Semplice, amico. E prima ancora di saperlo hai sei canzoni. Poi fai una pausa per Natale e prima di saperlo hai dieci canzoni, poi sono tredici. Poi vai in studio e tipo la cosa si fa da sé, e tutto quello che abbiamo dovuto fare è stato accenderla!"

Per tutte e tredici le canzoni tra gli autori si riporta la dicitura Gallagher/Archer/Bell. Non è tempo di sergenti o di glorie personali

"Ci siamo riuniti proprio come band che mette carne sulle ossa dei demo, sai cosa intendo? Andy aveva un dittafono che usava per i demo con solo la voce su una cassetta. E Liam magari te le suonava con la chitarra di fronte a te. Perciò dopo, come band, ci siamo fatti prendere dalla cosa e le abbiamo dato la forma completa. E parlo anche del ritmo della batteria. Ci saranno chitarre, ci sarà pianoforte? Sarà veloce? Dove sarà la parte chiave? Così per tutto, siamo stati coinvolti tutti. E anche nella produzione".

In fase di produzione di The Roller i Beady Eye si sono dovuti scontrare con Steve Lillywhite

"Volevamo provare un po' di doppia traccia vocale, per quella cosa di Lennon, volevamo provarla perché ci piace proprio quel sound lennoniano", dice Gem. "Ma Steve non voleva assolutamente che si facesse".

"Per questo siamo solo noi che facciamo quella vibrazione lennoniana", dice orgogliosamente Liam .

Una canzone dell'album si intitola Beatles and Stones. Ma forse un giovane fan non capisce perché dobbiate per forza scegliere tra gli uni e gli altri

"Neanch'io", dice Liam. "È per quello che si chiama Beatles and Stones. L'ho scritta io, ma non è sui Beatles e per la precisione non è sugli Stones. Parla più di noi che vogliamo resistere alla prova del tempo (un verso della canzone dice proprio "stand the test of time", ndr). Cioè voglio che la nostra musica suoni ancora grandiosa tra 20 o 30 anni".

oasisnotizie - via illinoisentertainer.com

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