venerdì 18 febbraio 2011

Intervista a Brian Cannon sui 20 anni della Microdot

Brian Cannon è Brian Cannon. Graphic designer, art director, fotografo, band manager e regista di video musicali, è una delle figure più rispettate nel mondo della musica britannica e non solo. Sono sue, infatti, le copertine più famose dei dischi e dei singoli di Oasis, The Verve, Cast e Suede. Uno stile innovativo ed efficace, che gli è valso un posto nel cuore di molti fan e numerosi riconoscimenti. Basti pensare che due sue creazioni sono nella lista delle 100 migliori copertine di dischi di tutti i tempi stilata dalla rivista inglese Q nel 2001.

Ad ottobre il nostro blog ha avuto l'onore di collaborare alla traduzione in italiano della brochure natalizia in cui la sua compagnia, la Microdot, ha raccolto e messo in vendita rarità e chicche su alcune delle maggiori band del Regno Unito ed è sempre un piacere dare notizia di sue interviste a madferit e non.

La Microdot ha da poco festeggiato i 20 anni di carriera e M Is For Music ne ha parlato con Brian. Il nostro blog ne approfitta per fare i migliori auguri a Brian e alla sua compagnia.

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Ciao Brian, grazie per averci concesso il tuo tempo per questa chiacchierata con M Is For Music. Come stai?

Benone, grazie. È bello tornare a lavorare con l'anno nuovo. Mi godo sempre questo periodo dell'anno, è particolarmente eccitante: un sacco di progetti interessanti in cantiere.

La Microdot ha già compiuto vent'anni. Come pensi di essere riuscito a rimanere nel business ed avere ancora successo dopo tanti anni?

Per me si tratta di passione e attenzione al dettaglio. Amo quello che faccio, sono ispirato continuamente dai clienti con cui lavoro. Non ci sono due giorni uguali, il lavoro mi emoziona ancora e credo che mi faccia andare avanti una combinazione di tutti questi elementi.

Ti sei laureato in graphic design, quindi presumo che sia stata qualcosa verso la quale hai sempre mostrato interesse. E come sei passato anche alla fotografia?

Mi ero ripromesso di progettare copertine di dischi già quando ero piccolo, sicuramente quando andavo a scuola. Ero proprio preso dalla scena Punk nella prima adolescenza, ma non avevo la pazienza per imparare a suonare la chitarra. Ero, però, bravo in arte, quindi pensai di farmi coinvolgere in questo modo. La fotografia è stata un approdo naturale, visto che amo le opere a base di immagini.

Ovviamente sei noto perlopiù per i lavori con gli Oasis nei primi anni Novanta. Come hai incontrato Noel Gallagher e cosa ti ha fatto scegliere di lavorare con lui e con gli Oasis?

Incontrai Noel nel 1992. Avevo un piccolo studio nello stesso palazzo in cui gli Inspiral Carpets avevano il loro quartier generale. Noel era loro roadie. Mi è piaciuto subito e andammo subito d'accordo e quando ho sentito per la prima volta gli Oasis, forse sei mesi dopo, è stata una scelta facile quella di lavorare con loro: erano eccezionali già da allora.

E che ci racconti sui Verve? “A Storm In Heaven” è stato sempre considerato una delle migliori copertine della sua epoca. Puoi raccontarci un po' dell'idea della copertina e com'era lavorare con Richard Ashcroft?

Il concept attraversa tutti i quattro lati del pieghevole del vinile (4 immagini nel libretto del CD) e rappresenta il viaggio della vita. In copertina la Nascita, la prima parte del tetrattico che segue il viaggio della vita. Scattata a Thor’s Cave, nello Staffordshire. La scritta Verve fu fatta da un costruttore del Lancashire prima di essere rivestita da un tessuto ignifugo bagnato con paraffina e rimesso al fuoco.

Immagine interna 1, Giovinezza. Scattata a Billinge, Wigan. La macchina in fiamme fu acquistata da uno sfasciacarrozze del posto alcuni metri prima di essere guidata e condotta presso il luogo degli scatti. Ogni fotogramma aveva una durata di tempo di non oltre 15 secondi, perché il calore proveniente dalla macchina era divenuto troppo intenso e la band aveva dovuto spostarsi.
Immagine interna 2, Mezza età. Scattata in una cantina di un amico a Wigan. L'uomo di mezza età che ha perso la sua strada nella vita e diventa disilluso è seduto e fissa una ripresa video di se stesso. Modello: Barry Frodsham, riposi in pace.
Quarta di copertina. Vecchiaia / Morte. Scattata nel cimitero di Birkdale, nel Merseyside. Nota sullo sfondo la grande mano di polistirene, cui si aggiungono i complimenti per lo scatto che sono ritratti in primo piano. Modello: George Wilson, riposi in pace.
Richard era un tipo fantastico, bellissimo lavorare con lui. Aveva idee forti, ma al contempo lasciava libera la mia creatività.

Ci sono artisti con cui ti piacerebbe lavorare?

Mi piacerebbe lavorare con gli Arctic Monkeys.

Hai lavorato con i Cast in passato. Se avessi notizia che stanno lavoranto ad un nuovo album saresti interessato a lavorare di nuovo con loro?

Certo che lo sarei: i Cast sono grandi tipi, me la sono spassata alla grande a lavorare con loro.

Hai una copertina di album/singolo preferita tra quelle a cui hai lavorato?

La mia copertina di album preferita è “A Storm In Heaven” dei Verve, mentre per i singoli la mia preferita è quella di “Some Might Say” degli Oasis.

E le copertine di dischi fatte da altri? Hai qualche copertina preferita?

“Ummagumma” dei Pink Floyd e “Never Mind The B*llocks” dei Sex Pistols.

Pensi che la rivoluzione digitale abbia avuto qualche effetto sulla Microdot e sulle copertine degli album in generale?

In quei giorni andati eravamo famosi per il fatto di non usare mai la digitalizzazione. Facevamo tutti gli scatti materialmente, mentre al giorno d'oggi usiamo inevitabilmente metodi più digitalizzati. Non è un surrogato della creatività, però. Ti consente solo di rendere le cose più veloci.

Hai lavorato anche per campagne pubblicitarie di Converse e Levi. Qual è la differenza rispetto al settore delle copertine dei dischi?

Quando lavori per un'azienda tendono a esserci più persone coinvolte nel processo di approvazione, il che talvolta tiene a freno la creatività. Quando lavoravo con gli Oasis se Noel approvava allora era fatta, quando lavori per un'azienda che ha un dipartimento marketing, che a sua volta deve rispondere a qualcuno che a sua volta ... le cose si fanno un tantino stancanti.

Per band/artisti/organizzazioni interessati ai tuoi servizi qual è il luogo migliore per contattarti?

Chiunque sia interessato a beneficiare dell'esperienza creativa della Microdot può contattarmi al mio indirizzo email temporaneo bjcannon66@hotmail.com.

Cosa riserverà il futuro alla Microdot?

Si spera più cose di questo stesso tipo: creare immagini grandiose per grandi band o brand e contemporaneamente divertirsi.

Per concludere: se M non stesse per Musica per cosa starebbe?

Per Microdot…. ovviamente!

tradotto da frjd

Da Brian Cannon Interview, 11 gennaio 2011
Per info: www.microdotcreative.co.uk.

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