domenica 4 luglio 2010

Intervista esclusiva a Bonehead: "Non ho rimpianti"

Intervista esclusiva a Bonehead dal sito www.portsmouth.co.uk
Traduzione by oasisnotizie

Dai 250.000 di Knebworth ai 140 del Cellars di Eastney. Per Bonehead si è chiuso un cerchio.

Membro fondatore e primo chitarrista ritmico degli Oasis, ora è nei Vortex, un nuovo gruppo che tenta la strada del successo.

Alla fine degli anni '80 Paul Arthurs, detto Bonehead per la sua pelata, fondò i Rain con un gruppo di amici a Manchester. Poco dopo nella band sarebbe entrato Liam e, di seguito, Noel. Non passò molto prima che il gruppo cambiasse nome in Oasis.

A oltre dieci anni dall'addio alla band che ha cambiato volto al Britpop britannico e alla musica mondiale, Bonehead torna con una nuova band, i Vortex, con cui si esibirà al Cellars di Eastney.

È qualcosa che mi è sempre mancata - rivela il 44enne polistrumentista.

Raggiungere quella vetta, suonare di fronte a un quarto di milione di persone a Knebworth andò al di là di qualunque sogno potessimo fare, ma personalmente mi mancava quell'intimità che c'era nel presentarsi ai concerti con un camioncino piuttosto che con una limousine con quattro guardie del corpo e nello stare a contatto diretto e personale con il pubblico. Sai, sedersi al bar con loro dopo il concerto. È questo che adoro dello stare in una band ed è bello tornare a farlo - dice, scusandosi se continua a sgranocchiare un panino con la salsiccia.

Bonehead vive ancora a Manchester con la moglie Kate e i figli Lucy (nome completo: Lucy Oasis) e Jude. È sposato con Kate «Dio solo sa da quanto, da prima degli Oasis»

Bonehead era la spina dorsale della sua vecchia band. Era lui quello che si metteva in mezzo a dividere i due litiganti Liam e Noel ed è suo il salotto che compare sulla copertina dell'album di debutto della band, Definitely Maybe.

Ed era suo il camioncino che portava in giro la band e la sua strumentazione agli esordi. Un furgone dipinto con lo spray che non partiva con la chiave, ma con un cacciavite tenuto poggiato sotto il sedile.

Tutti gli abitanti della zona sapevano del furgoncino e del cacciavite e Bonehead trascorreva i weekend a girovagare per il Moss Side alla ricerca del suo camioncino, dopo che qualche tipo da concerto se l'era fregato per tornare a casa.

Quei primi giorni erano lontani anni luce dal megasplendore di stelle che gli Oasis avrebbero alla fine raggiunto, ma a Bonehead mancava quella vita semplice. Dice:

Era difficile stare in una band che aveva un profilo di quel genere. Molta gente non si rende conto di quanto sei impegnato. Ti capita di avere sei giorni liberi all'anno.

Una parte dei motivi per cui ho lasciato fu perché volevo prendermi un po' di tempo per vedere la mia famiglia e veder crescere i bambini. Ma non fu l'unico motivo.

Per me negli Oasis si era spenta la scintilla. Non mi divertivo più così tanto. Qualcosa era scomparso, qualcosa aveva fatto cilecca. Non me la sentivo proprio di andare avanti e terminare quell'album (Standing On The Shoulder Of Giants del 2000, ndr) e poi andare in giro per il mondo a promuoverlo.

Non puoi far parte degli Oasis e non dare il 100%. Ma non puoi neanche lasciare gli Oasis dall'oggi al domani, legalmente o dal punto di vista emotivo.

Per me era solo il momento di lasciare. Non fu una decisione facile, ma non ho rimpianti, guardo indietro e penso a che periodo eccezionale che ho vissuto.

Come è facile immaginare, Bonehead ne ha di storie da raccontare sui bei momenti trascorsi con la band. Ma era a Liam che si sentiva più vicino.

Eravamo in sintonia, eravamo i migliori amici nella band - spiega.

Quando Noel scrisse una canzone intitolata Bonehead's Bank Holiday con l'intenzione di affidare a Bonehead la parte vocale, Liam diede una mano, ma tutto finì in uno stordimento collettivo da alcol.

Quando glielo chiedo, Bonehead schernisce l'idea di vedersi ebbro.

Ebbro? Ero ubriaco fradicio, amico! Liam doveva reggermi in piedi.

Noel venne da me e mi disse: 'Ho scritto una canzone che si chiama Bonehead's Bank Holiday'. Io dissi: 'Mi piace il titolo', allora Noel mi disse: 'Il colpo di scena è che la canti tu'.

Non avevo mai cantato una nota in vita mia e lui mi disse: 'Sì, ci sono le parole. C'è la melodia ...'.

Così Liam fece: 'Senti qua, io e te andiamo al pub e ci prendiamo un po' di coraggio olandese' [il falso senso di coraggio che si prova dopo aver bevuto alcol, ndr]. Sedici pinte di sidro Strongbow dopo, eravamo più che capaci - ride Bonehead.

Ho ancora circa tre ore di parti audio tagliate. Forse è la cosa più divertente che possa mai ascoltare in vita tua.

Nei frammenti della registrazione finale si possono ascoltare Bonehead e Liam che canticchiano in preda all'alcol, ma Noel sovraregistrò la voce principale.

Quando chiedo se gli manca qualche aspetto degli Oasis, dice che non gli interessano la fama e la fortuna.

Penso che ti manchino gli amici - ammette.

Ho trascorso con loro 10 anni, vedendoli quasi tutti i giorni. Ti manca stare nello stesso giro di persone - continua, poi aggiunge subito: Ma non è che me ne sto lì seduto di notte a intristirmi per questa cosa

Bonehead è ancora amico dei suoi ex compagni di band, ma oggi li vede molto raramente.

Mi sono imbattuto in Noel un po' di anni fa al concerto Manchester v Cancer e ho incontrato Liam un po' di volte a Londra. Ho visto pure Alan qualche mese fa - spiega.

Allora che sensazione hai provato quando la band che hai fondato si è divisa ad agosto?

Era scritto da sempre, ma mi ha fatto tristezza il fatto che non ci saranno più e particolare tristezza che abbiano chiuso con una rissa. Penso sia una cosa normale con loro.

Non vedo l'ora di sentire quello che tireranno fuori tutti e due. Non può che essere una cosa buona per la musica in generale. Sarà una cosa emozionante - si illumina.

Bonehead non rimpiange la decisione di lasciare la band. Spiega:

Se domani dovessi essere investito da un bus, dovunque dovessi finire, penserei: 'Ho fatto quello che avevo intenzione di fare ... e di più'. Spero solo che con i Vortex possa raggiungere lo stesso successo che ho raggiunto con gli Oasis

Quando parliamo siamo in uno studio di registrazione di Manchester, dove sta registrando un album con la sua nuova band.

Stiamo facendo l'album da noi. Stiamo solo registrando le parti finali e oggi lo stiamo ripulendo un po'. Cominciamo a mixare la settimana prossima.

In cantiere c'è qualche etichetta seria interessata, ma a questo punto non posso annunciare niente di definitivo.

Realisticamente l'album sarà pubblicato l'anno prossimo - confida.

Bonehead dice che i Vortex, che dovrebbero pubblicare due singoli verso Natale, sono musicalmente simili agli Oasis:

Hanno la stessa vibrazione degli primi Oasis, sono vicini alle sensazioni della gente. È una delle cose che mi hanno convinto a entrare nei Vortex. Certo, mi piaceva la musica, ma la cosa che mi ha fatto entrare al volo nella band quando me l'hanno chiesto è stato lo spirito di cameratismo

Quando gli chiedo se la vita è più armoniosa nella sua nuova band, replica così:

Gli Oasis erano assolutamente armoniosi, anche se sicuramente c'erano i contrasti ben pubblicizzati tra Noel e Liam oasisnotizie - ripr. ris.

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