martedì 29 giugno 2010

Alan McGee sulla storia e sul futuro degli Oasis

oasisnotizie - ripr. ris. Non ci resta che fidarci di lui. Alan McGee, il capo della Creation Records che li andò a vedere al King Tut's in Glasgow nel 1993 e li mise sotto contratto, si dice certo che gli Oasis torneranno insieme. Qualche giorno fa è uscito Time Flies, ultimo atto di una storia che da oltre tre lustri illumina la scena musicale. Per molti l'ultimo fuoco di una carriera finita il 28 agosto scorso, quando Noel decise di lasciare la band prima del concerto di Parigi. Per molti, ma non per McGee, convinto che i Gallagher sotterreranno l'ascia di guerra, prima o poi.

Credo che tra cinque anni si guarderanno negli occhi e diranno: 'Ci sono 200 milioni in ballo. Vuoi fare 100 concerti?'. C'è il denaro, ma in fin dei conti sono fratelli e non importa cosa vogliono dirsi l'uno dell'altro, perché si vogliono un sacco di bene. So che si vogliono tanto bene perché li conosco. Può darsi che in certi periodi l'uno sia seccato con l'altro, ma si vogliono un sacco di bene, assolutamente.

Molti sono dell'idea che i fratelli avrebbero dovuto prendersi solo una piccola pausa. McGee, invece, è contento che siano usciti di scena alla grande e che non siano diventati come i Rolling Stones.

Avrebbero potuto continuare e fare soldi con i live come gli Stones. Gli Oasis avrebbero ereditato da loro il ruolo di band capace di metter su la più grande esibizione rock dal vivo. Neanche gli Stones faranno tour quando avranno ottant'anni, ne sono sicuro, ma c'è qualcosa che da dire quando si ammazza qualcosa quando è ancora in ottima forma. E l'ultimo album era ancora abbastanza buono.


Ora i fan aspettano il prossimo capitolo di un'avventura decollata nel 1993, quando gli Oasis furono invitati a suonare al King Tut's Wah Wah Hut di Glasgow dai Sister Lovers, band che condivideva con loro la stessa sala prove. E il fato volle che quella sera fosse presente McGee, a capo della Creation Records, l'etichetta che produceva le tre più grandi band scozzesi: Primal Scream, Teenage Fanclub e The Jesus and Mary Chain. Alan si trovava lì per assistere all'esibizione dei 18 Wheeler, ma rimase talmente impressionato dal quintetto d Manchester da offrire loro un contratto discografico la sera stessa. Noel serba un ricordo nitido della notte che ha cambiato la sua vita e non solo.

Quando ci ha scritturati quella notte a Glasgow, suonammo una canzone intitolata Bring It On Down. Gli piacque molto perché suonava come i Sex Pistols e lui voleva che fosse il primo singolo.
Andammo a Liverpool per registrare questa e altre due canzoni. Per qualche ragione la cosa non funzionò. Avevamo appena firmato un contratto ed eravamo arrivati all'ultima serata. Non potevamo tornarcene con niente. Fu orribile. Non volevamo essere una di quelle band cianciarone.
Mentre tutti cenavano io andai nel retro e scrissi Supersonic. Scrissi un intero flusso di coscienza. Composi letteralmente ogni singolo verso quando andai lì. Ritornai e mostrai al batterista cosa avevo fatto. Bonehead buttò giù gli accordi, io il testo per Liam.
Pensando a tutti i 27 singoli penso che quello rimanga il mio preferito.


Supersonic resta uno dei singoli d'esordio più belli e significativi, una vera e propria dichiarazione di intenti, ma non fu una scelta programmata. A The Razz il capo della Creation ha confessato:

Come primo singolo volevo Bring It On Down. Sapevo che gli Oasis erano la rivoluzione, ma non immaginavo che la cosa sarebbe diventata così grande. Pensai che Bring It On Down avrebbe annunciato la nuova rivoluzione. Ma non se ne fece un singolo perché non riuscivano a registrarla come si doveva. Poi all'una di notte Noel mi guardò e disse: 'Facciamo uscire Supersonic'. Sapevamo che Supersonic era straordinaria, ma pensavamo che fosse una album track. Appena lo dicemmo, all'improvviso la cosa assunse significato. Fu una decisione presa sul momento. Fu quello l'inizio degli Oasis, e che modo di cominciare! 'Devi essere te stesso, non puoi essere nessun altro'.

Supersonic uscì nell'aprile 1994 e raggiunse solo il 31° posto in classifica. In testa c'erano i Take That con Everything Changes. Quell'anno sarebbe stato dominato dai Wet Wet Wet, che con Love Is All Around rimasero in vetta per 15 settimane, e da Whigfield e Pato Banton con le loro hit da primo posto.

Mentre i Suede e i Blur davano il via alla battaglia del Regno Unito contro il grunge americano, furono gli Oasis a diventare i re di quello che fu chiamato Britpop.

Il terzo singolo Live Forever fu la prima hit da top 10 per la band mancuniana. Diventò un inno degli edonistici anni Novanta.

Noel ricorda sorridendo:

Se dopo Supersonic e Shakermaker c'era il dubbio che fossimo una band di squilibrati di Manchester, con quella canzone la gente pensò: 'Questa è proprio un classico'.

Definitely Maybe, l'album d'esordio, fu pubblicato il 30 agosto 1994 e andò dritto alla numero uno. All'epoca fu il disco di debutto più venduto di tutti i tempi nel Regno Unito.

Dall'oggi al domani gli Oasis diventarono la band più grande del Regno Unito. Il 30 aprile 1995 Noel sollevò McCarroll dal ruolo di batterista. Fu il primo di tanti cambiamenti che avrebbero lasciato i Gallagher gli unici membri fondatori a resistere come componenti della band.

Nel giugno 1995 gli Oasis fecero da headliner a Glastonbury d'estate e ad ottobre pubblicarono il primo singolo del secondo album, Some Might Say, che diventò il primo singolo della band ad andare alla numero uno.

Nessuna sorpresa se i rivali Blur tentarono di ostacolare la travolgente ascesa degli Oasis spostando la data di uscita del loro singolo Country House al 14 agosto, per farla coincidere con Roll With It degli Oasis. I Blur vinsero la Battaglia del Britpop, ma avrebbero perso la guerra.

Il secondo disco degli Oasis, (What's the Story) Morning Glory?, uscito il 2 ottobre 1995, vendette 346.000 copie in una settimana. Andò dritto in cima alla classifica e vi rimase per 10 settimane. Raggiunse pure la quarta posizione negli USA e da allora ha venduto 14 milioni di copie.

La celebre Wonderwall, secondo singolo, non arrivò alla numero uno, ma divenne il singolo più venduto degli Oasis, con oltre un milione di copie.

Don't Look Back In Anger, il terzo singolo, uscito nel febbraio del 1996, fu il secondo a volare in testa alle classifiche.

Nell'agosto 1996 la consacrazione definitiva per gli Oasis ebbe luogo a Knebworth, dove in due serate da record accorsero ben 250.000 persone, dopo che le richieste per un biglietto erano pervenute da 2,6 milioni di fan, la richiesta più alta di sempre per un concerto nel Regno Unito.

In Scozia altre 80.000 persone non si persero la performance degli Oasis al Balloch.

Era il culmine della gloria. Il terzo disco Be Here Now uscì nell'agosto 1997 e vendette 350.000 copie nel primo giorno e 696.000 nella prima settimana, diventando il disco più venduto nel minor tempo nella storia del paese. In America fu secondo in classifica.

McGee serba ricordi bellissimi di quel periodo:

A quel punto avevamo il 7% del mercato britannico, una cifra enorme. Fummo così fortunati a scoprirli. Erano una band incredibile, con il management giusto e la casa discografica giusta.

Sarebbero stati così grandi se avessero firmato per una major o per un'altra etichetta invece della Creation? McGee risponde così:

Erano il momento e il posto giusto e le persone giuste. Non credo di essere stato particolarmente importante se paragonato a chiunque altro. Ho ricoperto un ruolo. Non ero un genio. Facevo parte di una squadra di calcio che giocava bene e vinceva.

Le belle canzoni non mancarono neanche negli album successivi, ma gli Oasis non raggiunsero mai il picco creativo dei primi due.

Quanto al futuro, McGee non sminuisce quello che Liam raggiungerà con i Beady Eye e ha le idee chiare:

Noel è un autore incredibile e Liam è cresciuto molto come autore. Artisticamente è una mossa buona. Ma ci sono un po' di tour degli Oasis rimasti in sospeso prima che ognuno si dedichi alle sue cose ...

Assolutamente. Forse.

(Rick Fulton, Daily Record - traduzione by oasisnotizie)

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